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OLIMPIO GALIMBERTI

Giochi di colori ed emozioni

Ancora 1
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Biografia ed Opere

Olimpio Galimberti è nato a Lissone (ex provincia di Milano, attuale di Monza e Brianza) l'1/11/1939.
Arriva alla Spezia nel 1951, nel '53 va a Milano e dopo un quinquennio di lavoro/studio, torna nella città ligure dove vive e lavora in pianta stabile dal 1958.
Negli anni '60/70 Galimberti si è dedicato ai collages (e i collages continuano ad interessarlo), per poi incentrare le sue opere sul lavoro (i suoi “bidoni” rappresentavano le persone che lavorano, si affaticano e poi, una volta usate, vengono scartate e messe da parte), sulla Lunigiana (paesaggi lunigianesi e statue-stele) e sui quartieri spezzini, per poi dedicarsi, passando anche attraverso vetrofusioni e opere tessili derivate da sue precedenti esperienze artistiche, al “paesaggio turistico”, soprattutto Cinque Terre e Porto Venere.

Altro tema caro a Galimberti è la “manualità primitiva”, quasi una riproposta di incisioni rupestri, di graffiti che il tempo logora ma non cancella, anzi umanizza. Questa voglia di “martellamento” può essere vista come un tentativo, sia pure donchisciottesco, di contrapporsi alla massificazione telematica da parte di chi della manualità artigiana e del design (e conseguentemente dell'essenzialità) ha fatto il suo vessillo.

La collaborazione con Liguria Vintage ha permesso di realizzare una collezione Green firmata e numerata dall’artista Galimberti

Galleria

Galimberti si è impegnato molto sul tema dell'amore (“donnine” e “abbracci” realizzati in vari materiali, sono il suo piatto forte) e della promozione territoriale collaborando a più riprese con il Comune della Spezia, con l'ex APT, con la Provincia, con il Parco Nazionale delle Cinque Terre (è autore, tra l'altro, del logo della Via dell'Amore, della Panca degli Innamorati ed anche delle tre “sculture rugginose”
posizionate nelle nicchie del tunnel della Marina di Riomaggiore), con i Comuni delle stesse Cinque Terre ed altri enti e associazioni.

Già membro del Centro Culturale “La Cripta” cui si deve l'organizzazione, negli anni '80, della biennale “Omaggio a Mazzetta”, Galimberti, per quanto riguarda le sue mostre, ha partecipato a numerose collettive oltre che alla Spezia in altre importanti città come Milano (Circolo della Stampa, Premio S.Ambroeus, Pomero, ecc.) e Roma (via Condotti e Palazzo delle esposizioni). Nel 1985, in occasione del Convegno dell'Università Cattolica “L'uomo di fronte all'arte”, personale al Canaletto, La Spezia; nel 1986 personale su “Lunigiana e dintorni” a Bagnone, Massa Carrara (la riproduzione di un quadro di Galimberti, “Madre di Lunigiana”, ha girato il mondo per reclamizzare il Campo Italia dei Lions Club).

Personali più recenti: 2005, Sarzana, antico lavatoio di via Mascardi; 2006 foyer del Centro Allende, La Spezia; 2008 Castèarte e Hotel Jolly, La Spezia; 2009 Spezia Expò (salone Smita); 2010 Galleria Brandi Arte, La Spezia; 2013 La Spezia Expò; 2016 Castèarte e Pontremoli; 2019 Castello di Riomaggiore.
Dopo aver lavorato in uno studio di architettura e pubblicità e in alcuni mobilifici, Galimberti è approdato, nel 1978, all'attività autonoma artigianale. Ha disegnato e prodotto sedie, panche, specchi ed anche letti, tavoli, librerie ed altri arredi, privilegiando costantemente un alto contenuto di artigianalità; si è altresì dedicato alla creazione di oggettistica tesa a rinnovare e a migliorare quello che chiamava “il paesaggio domestico”. In precedenza, in qualità di designer, ha partecipato per oltre un decennio anche a concorsi di disegno industriale (nel 1971 ha vinto al SAIE di Bologna il “Ceramica Grandecoro”, primo premio pavimentazione professionisti).

E' stato tra gli artefici del rilancio dell'artigianato artistico spezzino ed ha partecipato, sotto l'egida della Camera di Commercio, della Regione e della Confartigianato, di cui è stato presidente della categoria legno e arredamento (ha fatto parte anche del Comitato della Regione Liguria per la tutela e valorizzazione dell'artigianato artistico) a diverse manifestazioni promozionali in Italia ed all'estero. Dal 2001 al 2006 è stato selezionato dal Rotary per esporre nel foyer del Teatro Civico, sempre nell'ambitondelle manifestazioni a favore dell'artigianato artistico. Ha pubblicato, nel dicembre 2009, “Strada facendo”, divagazioni, storielle, ricordi di un incallito perditempo; nel 2021 “Strada facendo 2” e nel 2023 “Strada facendo 3”.

Galimberti è impegnato anche nel sociale: fa parte dell'AVO (associazione volontari ospedalieri) di cui è stato presidente della sezione spezzina per tre mandati consecutivi. In anni giovanili ha collaborato con “La Nazione” (ciclismo provinciale e rubrica settimanale “taccuino a quadretti”) e con Tele Liguria Sud (redazione sportiva e creatore di “Parapapà”, trasmissione che metteva in comunicazione i telespettatori
con l'ospite in studio). Dal 1975 al 1980, anni di grandi fermenti partecipativi, ha fatto parte del consiglio di quartiere di Mazzetta, di cui è stato segretario (Mazzetta era considerata, nel panorama spezzino, il quartiere pilota),. Nel 2007 ha ricevuto il Cavalierato della Repubblica per meriti artistici e lavorativi.

Oltre alle località già citate( La Spezia, Milano Roma, Sarzana, Bagnone, Castè, Pontremoli, Riomaggiore) Galimberti ha partecipato a manifestazioni artistiche ad Alessandria, Ameglia, Arcola, Aulla, Bergamo, Bocca di Magra, Carate Brianza, Carrara, Casale Monferrato, Castelnuovo Magra, Ciano d'Enza, Ferrara, Firenze, Genova, Giussano, Larciano, Lecco. E ancora: Marina di Carrara, Marinasco, Massa, Modena, Montemarcello, Montereggio, Nicola di Ortonovo, Nova Milanese, Parma, Pistoia, Rho, Riccòdel Golfo, Rimini, Salsomaggiore, Santa Margherita Ligure, Viareggio. Olimpio Galimberti ha anche realizzato trofei per diverse edizioni del Premio Exodus (dalla prima edizione del
2001 -trofeo assegnato a Moni Ovadia- al 2006) e per altre manifestazioni (Premio “Fuori di casa”, Premio “Lunezia” -per il festival di Sanremo 2019-, gemellaggio La Spezia-Bayreuth, ecc,).

Ultima annotazione: Olimpio Galimberti si è occupato anche dell'organizzazione di aste benefiche a favore del restauro dei beni artistici alluvionati nel 2011 (“Alluvianarte”) e della Caritas diocesana nel 2022 (“Artecaritas”).

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